PINO TARANTINO

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Da una "chiacchierata" informale con il corrispondente locale del "Corriere di Caserta" Gennaio 1998 - post IV Edizione del Presepe Vivente.

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D.: Sig. TARANTINO, Lei è l'utlimo "acquisto" del Comitato Permanente per il Presepe Vivente di Baia e Latina: cosa rappresenta per Lei questa manifestazione?

R.: Un piccolo sguardo al passato oltre il freddo velo della modernizzazione, questo è per me il Presepe Vivente di Baia e Latina. Un viaggio a ritroso in noi stessi, nel nostro passato, nelle nostre radici, perché camminare lungo le stradine del borgo medievale è davvero un’emozione che non si prova tutti i giorni.

D.: Una chiave di lettura estremamente chiara, dunque. Ma cos’altro ispira gli organizzatori ad affrontare il faticosissimo onere di allestire una rappresentazione così imponente?

R.: Màh, il nostro è semplicemente un tentativo come un altro per non dimenticare da dove veniamo, perché duemila anni di storia non hanno cancellato l'alone di mistero e di magia che avvolge quei luoghi: e respirare l'aria di quei vicoli è come ripercorrere la storia, la nostra storia e quella di chi ci ha preceduto...

D.: Insomma, uno straordinario ed inscindibile mix tra realtà e fantasia...?

R.: Esatto! La luce fioca emanata dallo scintillìo delle torce, lo scricchiolare di quei vecchi muri e il canto degli attori tra il fragore composto della gente, concorrono a perfezionare l'enorme teatro di questa incredibile realtà: una realtà storica ed allo stesso tempo fantastica, fatta dalla gente di oggi, ma con lo sguardo di allora.


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